Coinvolte le quote di interventi pregressi ma interconnessi nel 2023-2024
(da Il Sole 24 Ore del )
Il precipitoso blocco alle compensazioni imposto dall’articolo 6 del DI 39/2024 ai crediti d’imposta «industria 4.0» relativi ad investimenti in beni strumentali realizzati dal 2023 – in attesa della cosiddetta “comunicazione preventiva” – coinvolge anche le quote da portare in compensazione di investimenti realizzati in anni pre-cedenti, ma interconnessi nel 2023 e 2024. È quanto emerge dalle sospensioni dei pagamenti che le imprese stanno subendo in questi giorni (ai sensi dell’articolo 37, comma 49-ter, del Di 223/2006) dopo la presentazione dei modelli F24, confermate ieri in serata dalla risoluzione 19/B/2024.
II problema è destinato a diventare assai più rilevante in occasione della scadenza di martedì 16 aprile.
L’articolo 6 del decreto blocca-crediti ha stabilito che “ai fini della frui-zione» di alcuni crediti d’imposta, tra cui quelli per investimenti in beni strumentali nuovi di cui all’articolo 1, commi da 1057-bis a 1058-ter, lella
Legge n. 178/2020, le imprese sono tenute a comunicare preventivamen-te, in via telematica, l’ammontare complessivo degli investimenti che intendono effettuare dal 30 marzo scorso, la presunta ripartizione negli anni del credito e la relativa fruizione.
La comunicazione (anche per i crediti relativi agli investimenti realizzati a decorrere dal 1° gennaio scorso) è poiaggiornata al completamento degli investimenti. La comunicazione preventiva – secondo il comma 3 della disposizione – subordina la compensazione dei crediti per beni strumentali nuovi 4.0 «relativi all’anno 2023» all’invio della comunicazione, ad oggi impossibile perché in attesa dell’implementazione della modulistica di cui al decreto 6 ottobre 2021.
La formulazione imprecisa della disposizione ha fatto nascere alcuni dubbi, che oggi sembrano risolti nel modo peggiore. Anchei crediti per investimenti realizzatinel 2022 oin anni precedenti, ma interconnessi nel
2023, presumibilmente perché indicati nel modello F24 con lo stesso codice tributo (6936 e 6937) e con lo stesso anno di riferimento (2023) dei crediti relativi agli investimenti realizzati ed interconnessi nel 2023 (ri-
soluzione n. 3/E/2021 e faq 13 settembre 2022) subiscono il blocco.
Ieri in serata ciò è stato confermato dalla risoluzione n. 19/B/2024 che prevede che peri crediti d’imposta in argomento è sospeso l’utilizzo in compensazione mediante modello F24 per i codici tributo 6936 e 6937 (quando in corrispondenza degli stessi viene indicato come «anno di riferimento» 202302024) e peri codici tributo 6938, 6939 e 6940 (quando in corrispondenza degli stessi viene indicato come «anno di riferimento» 2024). Il tutto «nelle more dell’adozione del previsto decreto direttoriale» del Mimit (e quindi per un tempo indefinito).
A nostro avviso nei casi sopra trattati il blocco è ingiusto, poichè i commi degli investimenti citati dall’articolo 6 (da 1057-bis a 1058-ter, Legge n. 178/2020) fanno riferimento (almeno per i beni materiali) agli investimenti “effettuati dal 1° gennaio 2023″ e non ai precedenti.